Outlander è un romanzo della scrittrice statunitense Diana Gabaldon, pubblicato nel 1991, ma tornato sulla cresta dell’onda grazie all’omonima serie televisiva. Si tratta di un romanzo insieme storico e fantasy, con una pennellata di romanticismo. Una storia di quelle che, una volta iniziata, ci trascinano dentro vorticosamente, senza possibilità di uscita.
Inverness
Claire Randall è un’infermiera militare che la seconda guerra mondiale ha tenuto lontana dal marito Frank per 7 lunghi anni. Nel 1945 si ricongiungono e fanno un viaggio nelle Highlands scozzesi, in una sorta di seconda luna di miele. L’antica città di Inverness è splendida nella sua esplosione di natura e di pace. Frank è un docente di storia a Oxford ed è alla ricerca di informazioni riguardo un suo antenato, mentre Claire si dedica alla sua passione per le piante, e insieme cercano di ritrovare quella serenità di cui la guerra li aveva privati. Ed è proprio la sua passione per la botanica che porterà Claire a scoprire delle pietre antiche che cambieranno di colpo la sua vita. Attirata verso una fenditura tra le antiche pietre di Craigh na Dun, Claire si ritroverà infatti catapultata indietro nel tempo.
Claire si ritrova dunque violentemente catapultata nella Inverness del 1743, in un periodo di guerre tra Scozia e Inghilterra e prima ancora di rendersi conto di quello che le sta succedendo viene trovata dagli uomini del clan MacKenzie. Sarà l’inizio di una storia fatta di battaglie e pericoli ad ogni angolo, di fughe e contrattempi. Un mondo che non appartiene a Claire, ma come potrà riuscire a tornare indietro?
Outlander è anche una serie TV di grande successo, ma devo confessare di non averla ancora guardata, ma cercherò di rimediare quanto prima!
Un viaggio nel tempo
La Gabaldon ci trasporta letteralmente nella Scozia del Settecento e lo fa in modo magistrale, con una grande abilità di descrivere luoghi, fatti e persone in modo coinvolgente e intrigante. Le descrizioni sono fantastiche, le scene d’azione e suspense messe nei momenti giusti, i personaggi sono forti, passionali, eroici, intriganti. Tutto è descritto con molta precisione e accuratezza, segno di un profondo studio di usi, costumi e abitudini dell’epoca e la storia d’amore che attraversa il romanzo non è assolutamente mielosa o pesante, anzi dona il giusto equilibrio a una storia di scontri, battaglie, feriti, fuggitivi e morti.
L’espediente del viaggio nel tempo è utilizzato con molta delicatezza e grande abilità e nulla ci sembra fuori posto. La Gabaldon è una scrittrice di talento e tutto ciò che ci dona in questo romanzo è meritevole di attenzione. Inoltre scorre così bene che non ci si accorge nemmeno di arrivare alla fine delle oltre 800 pagine.
La fine naturalmente non è una vera fine, perché questo è solo il primo romanzo di una lunga saga, perciò, anche se ci si sente abbandonati quando si arriva alle ultime frasi, possiamo stare tranquilli, perché la storia continua e io non vedo l’ora di sapere come.
Outlander mi ha catturata e sono sicura che catturerà anche voi!