Un noir marchigiano e una storia del diciottesimo secolo: scrittori emergenti da scoprire
Ultimamente sono venuta a contatto con libri di scrittori emergenti e ne ho avuto esperienze di lettura varie: fatica, in alcuni casi, delusione in altri, ma ci sono state anche delle belle sorprese.
Vi presento in questo articolo due scrittori (anzi tre per dire il vero) che penso meritino attenzione.
La diciottesima

Titolo: La Diciottesima
Autori: Nicoletta Riato, Andrea Delía
Casa editrice: pubblicazione indipendente
Pagine: 102
Teramo, 1776. Emma è stata costretta a entrare in un piccolo convento quando aveva solo 13 anni ufficialmente a causa del suo comportamento poco consono, in verità perché ha visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere.
Nel convento ci sono solo 17 monache, lei è la diciottesima e tale rimarrà sempre per le sue consorelle, che mai la chiameranno per nome, per loro sarà sempre la Diciottesima. Né mai la considereranno davvero parte integrante del monastero, in fono è lì per espiare le sue colpe e redimersi.
Emma è vivace, intelligente e curiosa e proprio queste sue caratteristiche le attirano le simpatie di Donna Cassandra, con cui instaura un rapporto di tenera amicizia e di scambio intellettuale. Sarà lei a far entrare Emma in un gruppo di intellettuali che porta avanti le nuove idee illuministe, sarà lei a dare a Emma modo di nutrire la sua curiosità intellettuale. È una ragazza alla ricerca del suo posto nel mondo, della sua libertà e Donna Cassandra è come acqua che disseta per lei.
Il passato ritorna sotto forma di un prete con sei dita
Ben presto, tuttavia, si ripresenta ad Emma un fantasma del suo passato, un diavolo con sei dita che farà di tutto per proteggere il suo segreto. Emma è in pericolo, ma come fare ad uscire da una situazione che la perseguita da quel giorno di dieci ani prima?
Scritto con uno stile fresco e scorrevole, ambientato in un periodo storico denso di idee nuove e di cambiamenti sociali, descrive perfettamente il clima politico, intellettuale e sociale dell’epoca, senza risultare in alcun modo pesante o ridondante.
L’unica pecca di questo romanzo? Finisce troppo presto. Mi sarebbe piaciuto veder sviluppata di più la storia del gruppo segreto di intellettuali e anche le vicende di Emma le avrei volute approfondite di più, soprattutto nella sua crescita psicologica.
Gli autori comunque mi hanno convinto e leggerò anche L’incanto del silenzio (clicca qui per saperne di più).
Senza moscioli né pistole

Titolo: Senza moscioli né pistole
Autore: Marco Apolloni
Casa editrice: Fanucci
Pagine: 304
Tarcisio Muzzo è un investigatore privato con un passato difficile e un presente fatto di lunghe giornate trascorse nell’attesa di un caso alla Magnum P.I. I casi che arrivano sul suo tavolo sono però di ben altra natura: mariti adulteri o adolescenti disagiati. Nulla a che vedere con i casi del suo idolo. Come può essere finito così a 39 anni, dopo un brillante inizio di carriera nei carabinieri?
Tarcisio è uno a cui la vita non ha regalato molto e tra serate al night club e grandi mangiate di pesce, cerca di trovare il bandolo della matassa e capire in quale momento la sua vita gli è sfuggita di mano.
Finché nel suo ufficio un giorno entra Elettra Bonanni.
Da questo momento in poi Tarcisio inizierà una vera e propria investigazione che lo porterà lungo le bellezza della Riviera del Conero alla ricerca di un possibile assassino. Elettra diventa la sua (improbabile) assistente e insieme cercheranno di venire a capo di una situazione che si dimostra via via sempre più complessa e che avrà un risvolto inaspettato.
Apolloni ha uno stile scorrevole, molto colloquiale e molto “scrivo-come-parlo” e pur non essendo io un’amante di questo genere di scrittura (cosa ci posso fare, mi piace perdermi nella bella scrittura!), devo ammettere che c’è del talento in questo romanzo e che l’ho letto con molto piacere. I personaggi sono ben delineati e caratterizzati e la trama è coinvolgente al punto giusto, con una buona dose di indagine dell’animo umano.
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